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Resto al Sud

2024-05-01 13:29

CF Business & Consulenze

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Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali, tramite fondo perduto e voucher, avviate nelle regioni del Mezzogiorno.

Resto al Sud 2.0, Incentivi imprenditoriali, Mezzogiorno italiano, Finanziamenti agevolati, Supporto tecnico, Formazione imprenditoriale, Sviluppo economico regionale, Nuove imprese, Creazione posti di lavoro, Innovazione imprenditoriale, Sostenibilità aziendale, Consulenza specializzata, Opportunità di finanziamento, Start-up, Imprenditori del Sud, Aiuti finanziari, Promozione imprenditoriale, Investimenti nel Mezzogiorno, Crescita economica locale, Programma di sviluppo regionale.

Resto al Sud: Cos'è

Il programma "Resto al Sud" è stato lanciato con l'obiettivo di stimolare lo sviluppo economico nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia. La presente misura, quindi, si pone l'obiettivo di promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, da parte di giovani imprenditori. La misura è rivolta agli under 56 anni che presentino i seguenti requisiti:

 

  • Siano residenti Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria;
  • Non risultino già beneficiari, nell'ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell'autoimprenditorialità.
  • Non hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento
  • Non sono già titolari di altra attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017
  • (Per i liberi professionisti): non risultano titolari di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.

 

L'obiettivo principale di tale misura è contrastare il divario economico tra il Nord e il Sud del Paese, promuovendo l'imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro.

Resto al Sud: Entità e forma dell'agevolazione

Una delle caratteristiche più attraenti di "Resto al Sud" è l'accesso al mix di finanziamento agevolato e fondo perduto. I privati o le imprese che soddisfano i requisiti sopra esposti possono ottenere questo tipo di agevolazione, fornendo una solida base finanziaria per avviare o diversificare la propria attività. Inoltre, il programma offre incentivi fiscali che riducono il carico fiscale sulle imprese, incoraggiando gli imprenditori a investire nel Mezzogiorno.

 

Ciascun richiedente riceve un finanziamento a tasso zero fino ad un massimo di € 60.000.


Nel caso in cui l'istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, ivi incluse le società cooperative, l'importo massimo del finanziamento erogabile è pari € 50.000 euro per ciascun socio fino a un massimo di € 200.000 (4 soci). Le società possono essere composte anche da più soci, ma il contributo massimo rimane fisso a € 200.000.


I finanziamenti sono così suddivisi:

 

  • 50% come contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore della misura;
  • 50% sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da istituti di credito con il beneficio della garanzia pubblica, attraverso apposita sezione del Fondo di Garanzia per le PMI.
     

Il prestito è rimborsato entro 8 anni complessivi dalla concessione del finanziamento, con 2 di preammortamento.

Resto al Sud: Spese ammissibili

  • opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
  • ​spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d'impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa; sono ammissibili le spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata;
  • macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell'informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa, come ad esempio un sito web. Puoi affidarti a noi in questo ambito, scopri i nostri servizi

La misura Resto al Sud, come anticipato, è stata introdotta dal Decreto Legge numero 91 del 2017 che, originariamente, fissava l’età massima dei beneficiari a 35 anni.

 

Successivamente, con la legge di Bilancio 2019, la platea è stata estesa agli under 45 ed è stata allargata oggi, in via ulteriore, con la Legge di Bilancio 2021 anche agli under 56.

Importanti novità per il Resto al Sud? Resto al Sud 2.0

Il consiglio dei ministri, nella seduta del 30 aprile 2024 ha approvato la bozza del “decreto coesione”, che prevede una serie di misure di attuazione della nuova fase del PNRR destinate all'autoimpiego, tra cui il Resto al Sud 2.0.

 

Tale misura offrirà i seguenti aiuti:

 

  • contributo a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa non superiori a 120.000 euro
  • contributo a fondo perduto fino al 70% per programmi di spesa non superiori a 200.000 euro

 

Inoltre, ai beneficiari, è concesso un voucher di avvio, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l'acquisto di beni, strumenti e servizi per un importo massimo di 40.000 euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativitecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher sale a 50.000 euro.

 

I destinatari dell'intervento sono i seguenti:

 

  • a) giovani di età inferiore ai 35 anni;
  • b) disoccupati da almeno dodici mesi;
  • c) persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione;
  • d) persone inattive, come definite dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;
  • e) donne inoccupate, inattive e disoccupate;
  • f) disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali (GOL)

 

Le novità introdotte dalla misura Resto al Sud 2.0 sono fondamentali per l'economia del Mezzogiorno perché contribuiscono a promuovere la crescita economica, l'innovazione, l'occupazione e l'inclusione sociale in una regione che ha bisogno di maggiore attenzione e investimenti per realizzare pienamente il suo potenziale.

 

AL MOMENTO RIMANE ATTIVA LA POSSIBILITA' DI PRESENTARE DOMANDA DEL RESTO AL SUD CHE FIN ORA CONOSCIAMO

 

 

Quali sono le attività finanziabili con Resto al Sud?

Grazie alla misura Resto al Sud si potrà finanziare l’apertura di attività collegate alla ristorazione e alla somministrazione, ad esempio le seguenti attività:

  • ristorante
  • gelateria
  • pasticceria
  • bar
  • catering per eventi o matrimoni
  • ecc.

Se invece si è interessati all'ambito del turismo e delle ricettività, grazie a Resto al Sud si potranno avviare ad esempio le seguenti attività:

  • affittacamere
  • b&b
  • residence
  • albergo
  • agriturismo camping
  • villaggio turistico
  • agenzia di viaggi
  • tour operator
  • ecc.

​​

Resto al Sud finanzia anche l’apertura di attività collegate ai servizi alla persona. Qualche esempio:

  • lavanderia
  • tintoria
  • parrucchiere
  • istituti di bellezza
  • salone di estetica
  • manicure
  • pedicure
  • studio di tatuaggi
  • toletta per animali
  • centro benessere
  • palestra
  • stabilimento balneare
  • ecc

 

Resto al Sud potrà essere utilizzato anche nell'ambito della formazione e dell’istruzione, per aprire, ad esempio le seguenti attività:

  • scuola di vela
  • scuola di danza
  • autoscuola
  • scuole di lingua
  • asilo nido
  • ecc.

 

Dal 2022 Resto al Sud permette anche la realizzazione di attività commerciali, al dettaglio e all'ingrosso, ad esempio:

  • negozio di abbigliamento
  • negozio di alimenti
  • vendita di autoricambi
  • negozio di apparecchiatura elettronica
  • ecc.

 

E nel campo della sanità e dell’assistenza sociale?


Al bando Resto al Sud possono accedere anche le attività che si riferiscono ai servizi di assistenza sanitaria e sociale, che appartengono alla sezione Q, come ad esempio:

  • servizi degli studi medici di medicina generale
  • attività dei centri di radioterapia
  • studi di omeopatia e di agopuntura
  • attività degli studi odontoiatrici
  • fisioterapia
  • attività svolta da psicologi
  • strutture di assistenza residenziale, e non residenziale, per anziani e disabili
  • servizi di asili nido
  • ecc.

 

Quali sono le attività che non possono essere finanziate con Resto al Sud?


Resto al Sud, esclude tutte le attività legate all'agricoltura ed alla silvicoltura.​

 

In conclusione "Resto al Sud" rappresenta una pietra miliare nel tentativo di ridurre le disuguaglianze economiche tra le diverse regioni d'Italia. Per le imprese del Mezzogiorno, questa iniziativa offre una preziosa opportunità di crescita sostenibile. Approfittare di "Resto al Sud" non solo beneficia le singole imprese, ma contribuisce anche alla costruzione di un'economia più equilibrata e prospera per tutto il Paese.

 

Per accedere ai benefici di "Resto al Sud", i privati o le imprese che intendono presentare domanda, devono rispettare determinati requisiti. La documentazione richiesta include un piano d'impresa dettagliato, una dimostrazione della sostenibilità economica e ambientale del progetto e possibilmente la creazione di posti di lavoro. Si tratta di un Iter abbastanza complesso considerando anche il colloquio valutativo da affrontare. Per questo noi di CF Business e Consulenze offriamo un servizio completo che va dalla progettazione della domanda, passa poi alla formazione per presentare al meglio il proprio progetto durante il colloquio e si conclude con tutta l'assistenza necessaria per ottenere e rendicontare il contributo richiesto.


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