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Aiuti agli Investimenti delle PMI Pugliesi - Titolo II Capo 3

2023-10-02 16:05

CF Business & Consulenze

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Attraverso l'Avviso Pubblico Titolo II, la Regione Puglia intende favorire lo sviluppo delle attività economiche delle PMI, facilitandone l'accesso al credito.

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Le Piccole e Medie Imprese (PMI) sono il cuore pulsante dell'economia di molti paesi, contribuendo in modo significativo alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica. Per sostenere il successo di queste aziende, la Regione Puglia, attraverso l'Avviso Pubblico Titolo II Capo 3, intende favorire lo sviluppo delle attività economiche delle piccole e medie imprese, facilitandone l'accesso al credito. In questo articolo, esploreremo in dettaglio il Titolo II Capo 3 e come può essere un catalizzatore per lo sviluppo e la crescita delle PMI.


Le imprese possono proporre progetti di investimento di importo non inferiore a 30 mila euro per:

 

  • la creazione di una nuova unità produttiva;
  • l'ampliamento di una unità produttiva esistente;
  • la diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un'unità produttiva esistente.

Titolo II: Chi sono i beneficiari?

Possono partecipare a tale misura le seguenti tipologie di impresa:

 

  1. microimprese (impresa che occupa meno di 10 persone, realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro);
  2. imprese di piccole dimensioni (impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio non superiori a 10 milioni di euro);
  3. imprese di medie dimensioni (impresa che occupa meno di 250 persone, realizza un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure il totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.
  4. liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, secondo l’art. 12, legge 22 maggio 2017, n. 81.

 

I soggetti proponenti devono operare in una delle seguenti categorie:

 

a. imprese artigiane, costituite anche in forma cooperativa o consortile, iscritte negli albi di cui alla legge 443/85 (legge quadro sull'artigianato);

 

b. imprese che realizzano programmi di investimento nel settore del commercio:

  • esercizi commerciali di vendita al dettaglio ed all'ingrosso classificati esercizi di vicinato (esercizi con superficie di vendita non superiore a 250 mq);
  • esercizi commerciali di vendita al dettaglio ed all'ingrosso classificati M1. Medie strutture di livello locale con superficie di vendita da 251 a 600 mq;
  • esercizi commerciali di vendita al dettaglio ed all'ingrosso classificati M2. Medie strutture di livello locale con superficie di vendita da 601 a 1.500 mq;
  • esercizi commerciali di vendita al dettaglio ed all'ingrosso classificati M3. medie strutture attrattive con superficie di vendita da 1501 a 2500 mq;
  • servizi di ristorazione di cui al gruppo "56" della "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007", ad eccezione delle categorie "56.10.4" e "56.10.5";
  • attività di commercio elettronico; per commercio elettronico si intende l'attività commerciale - ovvero quella di acquisto di merci in nome e per conto proprio e la loro rivendita - svolta tramite la rete internet, mediante l'utilizzo di un portale o sito web (e-commerce);

 

c. imprese che realizzano investimenti in alcune attività economiche delle seguenti divisioni della "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007":

  • sezione "C": imprese, non iscritte negli albi di cui alla legge 443/85, che realizzano investimenti riguardanti il settore delle attività manifatturiere - "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007";
  • sezione "E": settore fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento - "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007";
  • sezione "F": settore delle costruzioni - "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007";
  • sezione "J": settore dei servizi di comunicazione ed informazione - "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007";
  • • sezione "Q": sanità e assistenza sociale - "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007";
  • sezione "R": settore Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento - "Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007".

 

d. Liberi professionisti che svolgono le attività disciplinate da apposite leggi professionali o quelle regolamentate dalla legge n. 4 del 14 gennaio 2013 (“disposizioni in materia di professioni non organizzate”).

Titolo II: cosa finanzia?

Le domande di agevolazione devono riguardare progetti d'investimento iniziale di importo minimo pari a € 30.000,00 e massimo € 2.000.000,00 per le piccole e micro imprese e € 4.000.000,00 per me medie imprese. I fondi devono essere destinati alle seguenti voci di spesa:

 

  • a. acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 5% dell'importo dell'investimento in attivi materiali;
  • b. spese per opere murarie e assimilabili relative a interventi di ampliamento o di riqualificazione di immobili esistenti nonché quelle relative a nuova costruzione solo nel caso in cui l’impresa dimostri che l’assenza di agevolazione su tali spese, in ragione delle caratteristiche tecnologiche e localizzative dell’iniziativa, ne inficerebbe la redditività e le opportunità di innovazione e sviluppo;
  • c. acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, nonché i mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati all'effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell'unità produttiva oggetto delle agevolazioni. Per il settore dei trasporti sono escluse le spese relative all'acquisto di materiale di trasporto e l'acquisto di automezzi è ammissibile esclusivamente nel caso di imprese di trasporto persone;
  • d. investimenti finalizzati al miglioramento delle misure di prevenzione dei rischi, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • e. spese di progettazione ingegneristica e di direzione lavori nei limiti del 5% delle spese di cui alla lettera b);
  • f. spese per l'acquisto di programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa ed i trasferimenti di tecnologia mediante l'acquisto di diritti di brevetto e licenze, connessi alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa.

 

Può essere inclusa la spesa per un "impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile" con un contributo a fondo perduto pari ad un massimo di € 10.000,00.

Il costo dell'impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile è di € 2.400,00 per ogni kW di potenza, mentre per i sistemi di accumulo integrati, il limite è di € 1.000,00 per ogni kWh.

Titolo II: Forma e intensità delle agevolazioni

L'intensità di aiuto, calcolata in base ai costi ammissibili del progetto, non potrà superare il 35% per le medie imprese e il 45% per le piccole imprese. 

 

In presenza di un eventuale ESL aiuto di cui al finanziamento del rischio, in forma di garanzia, controgaranzia e cogaranzia, le percentuali della sovvenzione complessiva sono aumentate di 10 punti percentuali (45%) per le medie imprese e di 15 punti percentuali (60%) per le piccole imprese.


 L'aiuto sarà erogato in forma di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento concesso da un Soggetto Finanziatore accreditato.

 

E' previsto un periodo di preammortamento di 12 mesi per i finanziamenti destinati all'acquisto di macchinari e di attrezzature e di 24 mesi per i finanziamenti destinati all'ampliamento e/o all'ammodernamento dello stabilimento.

 

I finanziamenti hanno la seguente durata:

  • 5 anni per i finanziamenti destinati all'acquisto di macchinari, attrezzature, brevetti e licenze
  • 7 anni per i finanziamenti destinati alla creazione, all'ampliamento e/o ammodernamento dello stabilimento

Titolo II: Approfondimenti

Come è stato descritto all'inizio di questo articolo, le imprese possono proporre 4 diversi progetti di investimento, ovvero:

 

  • A. la creazione di una nuova unità produttiva;
  • B. l'ampliamento di una unità produttiva esistente;
  • C. la diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
  • D. il cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un'unità produttiva esistente.

 

Al riguardo bisogna tenere conto dei seguenti fattori:

 

I progetti da A a D, possono comprendere investimenti volti all'Introduzione delle BAT di settore (soluzioni tecniche impiantistiche, gestionali e di controllo in grado di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente) che limitino il consumo e l'inquinamento del suolo.
 

Per la tipologia di investimento di cui alla lett. C i costi ammissibili devono superare almeno il 200% del valore contabile degli attivi che vengono riutilizzati, registrato nell'esercizio finanziario precedente l'avvio dei lavori.


Per quanto concerne la tipologia di investimento di cui alla lett. D, i costi ammissibili devono superare l'ammortamento degli attivi relativi all'attività da modernizzare.


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