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Credito d'imposta transizione 5.0

2024-03-19 13:01

CF Business & Consulenze

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Il credito d’imposta Transizione 5.0 offre vantaggi alle imprese italiane per la digitalizzazione e l’innovazione. Scopri di più!

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Credito d'imposta transizione 5.0: che cos'è?

Il credito d’imposta Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane che desiderano investire nella digitalizzazione e nell’innovazione. In questo articolo, esploreremo le regole e i vantaggi di questa misura.

 

La misura è rivolta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato. La finalità della misura è sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese. Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a patto che le innovazioni realizzate comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3%, che sale al 5% se calcolata nell'investimento sul processo produttivo.

 

Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la spettanza del beneficio e’ comunque subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Credito d'imposta transizione 5.0: come funziona?

Il bonus è pari al:

 

  • 35% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 15% della spesa per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
  • 5% della spesa, per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni di costi ammissibili per anno per ciascuna impresa beneficiaria.

 

Il credito d'imposta aumenta e può arrivare fino al 40% e 45% in caso di una riduzione dei consumi energetici sia superiore al 6% e al 10%. Il risparmio è calcolato su base annua in relazione all’esercizio precedente, per le nuove imprese si tiene conto dei consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario simile.

 

Di seguito una tabella riassuntiva del credito d'imposta 5.0 spettante:

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Credito d'imposta transizione 5.0: spese ammissibili?

Sono ammesse al beneficio del contributo gli investimenti in beni materiali e strumentali nuovi indicati nell’allegato A e nell’allegato B alla legge n. 232/2016. Il decreto specifica nel dettaglio le caratteristiche degli ulteriori beni che consentono di accedere al beneficio.

 

Nello specifico sono ammessi:

 

BENI MATERIALI E IMMATERIALI

Macchinari, robot, software digitali green
Il programma, che dispone di una dote di 6,3 miliardi di fondi europei del RepowerEu, punta a incentivare progetti di innovazione effettuati nel 2024 e 2025 che conseguono una riduzione dei consumi energetici. Sono agevolabili gli investimenti (acquisto o leasing) in beni strumentali materiali (macchine utensili, robot, magazzini automatizzati) e immateriali (software) tecnologicamente avanzati e interconnessi ai sistemi di fabbrica indicati nella legge di bilancio 2017 che aveva definito il piano Industria 4.0, a condizione che siano usati in progetti di innovazione che riducano i consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% (oppure i processi interessati dall’investimento almeno del 5%). C’è comunque un ampliamento rispetto alla vecchia platea di beni: vengono ricompresi anche software o applicazioni per il monitoraggio dei consumi e dell’energia autoprodotta o che introducono meccanismi di efficienza energetica; nonché, se acquistati unitamente a questi, software per la gestione di impresa.


ENERGIA RINNOVABILE

Oltre 40mila euro ok a impianti autoconsumo
Nell’ambito dei progetti di innovazione che rispettano i requisiti prima citati, e che sono superiori a un importo di 40mila euro, possono essere agevolati anche investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, escluse le biomasse. Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, sono ammessi solo quelli inseriti nel registro Enea: quindi prodotti nella Ue e classificati secondo tre livelli di alta efficienza.

 

FORMAZIONE
Anche le spese di formazione sulle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica sono agevolabili, ma solo entro il 10% degli investimenti totali (calcolando sia beni strumentali digitali sia quelli per l’autoconsumo da energia rinnovabile) e comunque fino a 300mila euro. Le aziende sono però tenute a ricorrere a formatori esterni.

Credito d'imposta transizione 5.0: operatività

Per l’accesso al beneficio, le imprese presentano, in via telematica, al Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. (GSE), la documentazione di cui al comma 11 del decreto unitamente ad una comunicazione concernente la descrizione del progetto di investimento e il costo dello stesso. Ai fini dell’utilizzo del credito, l’impresa invia al GSE comunicazioni periodiche relative all’avanzamento dell’investimento ammesso all’agevolazione, secondo modalità definite con successivo decreto.

 

In base a tali comunicazioni e’ determinato l’importo del credito d’imposta utilizzabile, nel limite massimo di quello prenotato.

L’impresa comunica il completamento dell’investimento e tale comunicazione deve essere corredata, a pena di decadenza, dalla certificazione di cui al comma 11, lettera b.

 

Il beneficio e’ subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente, secondo criteri e modalità individuate con successivo decreto che rispetto all’ ammissibilità del progetto di investimento e al completamento degli investimenti, attestano:

 

  • a) ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti nei beni ;
  • b) ex post, l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante.

 

Con successivo decreto sono individuati i requisiti, anche in termini di indipendenza, imparzialità, onorabilità e professionalità, dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni.

 

Tra i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono compresi, in ogni caso:

 

  • gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339;
  • le Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352.

 

Il credito d'imposta transizione 5.0 è una misura con una procedura molto precisa e complessa da seguire. Il nostro Team mette a disposizione le proprie competenze per accompagnare le aziende dalla prima all' ultima fase. Contattaci!

Credito d'imposta transizione 5.0: modalità di fruizione

La compensazione avviene presentando il modello F24 in un’unica rata, ma tassativamente entro il 31 dicembre 2025. L’eccedenza non compensata entro questa data può essere riportata in avanti ma spalmata in cinque rate annuali di pari importo. Nel complesso, l’ammontare utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo concesso dal Mimit e quest’ultimo, ai fini dei controlli, prima ancora della comunicazione ai beneficiari, trasmette all’agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese ammesse a fruire dell’agevolazione e l’importo del credito concesso, che diventa disponibile trascorsi dieci giorni.

 

L’importo, inoltre, è ridotto in misura corrispondente se i beni agevolati sono ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’attività d’impresa o anche destinati a stabilimenti diversi da quelli che hanno dato diritto all’agevolazione, oppure a fronte di mancato esercizio dell’opzione per il riscatto nel caso di leasing.

Credito d'imposta transizione 5.0: cumulabilità

Il credito d’imposta transizione 5.0 non e’ cumulabile, in relazione ai medesimi costi ammissibili, con il credito d’imposta industria 4.0, nonché con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica.

 

Il credito d’imposta e’ cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.

 

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